
Il vino italiano non si ferma. Lo abbiamo ribadito più volte e continua ad essere così per il più conosciuto prodotto made in Italy nel mondo. Dopo una vendemmia giunta a coronamento di un’estate torrida ma produttiva, la macchina promozionale degli italian wines è tornata a fare il giro del mondo, virtualmente e non.
Tra le novità di questi ultimi mesi, infatti, vi è proprio l’uscita del terzo evento online che ha visto protagoniste circa dieci cantine venete e i loro “Grandi Rossi”, in compagnia di una ventina di buyer britannici. Un importante indizio di come il BtoB online sia oggi, anche per la filiera del vino, una pratica assodata e ricca di opportunità, anche grazie al sostegno di fondi, come l’Ocm Vino Paesi Terzi, che consentono la copertura di progetti come quello rivolto agli importatori del Regno Unito, da poco inserito tra i Paesi Terzi inclusi nel bando.
La degustazione online supererà quella fisica?
Se lo chiedono in molti all’interno del settore, ma il senso non è questo. Entrambe le strategie, sia fisica che virtuale, aprono opportunità in modi diversi. In questi ultimi due anni, l’intera filiera del vino (e non solo) ha avuto modo di toccare con mano i benefici delle fiere digitali, specie nei mesi più caldi dell’emergenza sanitaria.
Ma sembra oggi assodato come vendere vino online non rappresenti più una mera “alternativa” alla fiera in presenza, ma una strategia di pari valore, da prendere seriamente in considerazione. In molti mercati, alcuni tra i quali fondamentali per la vendita di vino italiano all’estero, sono ormai indissolubilmente legati alle transazioni digitali.
Tra questi, la Cina, il Giappone, gli Stati Uniti e la Russia, dove le percentuali prodotte dalle transazioni online pareggiano, quando non superano, quelle dei canali tradizionali. E in un mercato dove domanda e offerta viaggiano su canali segmentati e specifici, restare fuori significa restare indietro.
Export di vini negli USA: la Sicilia approda a New York
Sempre nell’ottica di promozione di prodotti ed etichette autoctone, si è svolto nei giorni scorsi un altro importante evento di promozione organizzato da Assovini Sicilia, anche questo con il sostegno dei fondi comunitari.
Il format ha visto la partecipazione di aziende agricole della regione e di giornalisti e professionisti del settore statunitensi, intervenuti sia fisicamente che online, da altri Stati. Una ulteriore conferma, anche in questo caso, delle potenzialità rappresentate dalle strategie online per aprire le porte a nuove importanti occasioni di business, e dare supporto allo sforzo di sinergia che la filiera del vino italiano sta compiendo negli ultimi anni.
Sforzo, che ha come obiettivo non più, o meglio, non solo, la crescita delle transazioni export in volume per gli italian wines, ma soprattutto in valore, affermando posizionamento e reputazione delle etichette nostrane su fasce più alte rispetto agli attuali segmenti value.
Il vino italiano investe nel digitale
Dall’export allo scouting online di importatori: il vino italiano sta compiendo una vera e propria transizione online, non solo per far fronte alle necessità e ai problemi dettati dall’emergenza sanitaria.
Il passaggio alle nuove frontiere online, come le fiere digitali, rappresenta un fattore essenziale con il quale anche la filiera del vino deve misurarsi. Il mondo dell’export online costituisce oggi una realtà, rispetto alla quale i vini del Bel Paese non possono restare indietro.
I recenti successi, soprattutto in termini di posizionamento, registrati negli ultimi anni da altri importanti Paesi produttori, Francia e Spagna in primis, hanno di certo indicato una strada fondamentale da intraprendere. Investire nella digitalizzazione del lavoro significa oggi anche concepire nuovi modi per vendere vino all’estero, soprattutto per le piccole cantine.
Un aspetto che, oltre alla competitività di mercato, apporta benefici reali anche nelle spese vive che un’azienda è solita sostenere per la promozione delle proprie etichette all’interno dei canali tradizionali in presenza. Spese di viaggi, trasporti di campionature, mediazioni linguistiche, allestimenti di stand fieristici e iscrizioni agli eventi, che spesso rappresentano un ostacolo per cantine interessate ad investire in nuovi mercati, o a differenziare il proprio raggio d’azione su più Paesi Target.
Ostacoli che è possibile superare grazie alle strategie online, con massima resa e minimi investimenti, minori rispetto al passato.
Se vuoi vendere i tuoi vini online, inizia oggi
In qualsiasi mercato, la rapidità di posizionamento è fondamentale. Arrivare per primi significa essere premiati e guadagnare terreno rispetto alla concorrenza. Per questo, già nei primissimi mesi dell’emergenza Covid, abbiamo scelto di lanciare Wine Business Hub, la prima piattaforma online per vendere vini italiani ad importatori di tutto il mondo, operanti nei canali più remunerativi.
Un traguardo che viene da anni di lavoro ed esperienza nell’export di vini made in Italy nel mondo, a cura degli export manager dell’agenzia italiana Elledue, partner di cantine vinicole in tutte le regioni del Bel Paese.
Come vendere i tuoi vini su Wine Business Hub
Scrivici per essere ricontattato/a senza impegno da un nostro consulente e ricevere informazioni in merito a funzionalità e costi della piattaforma. Raccontaci la tua idea di export e valuta tu stesso/a il nostro portfolio importatori, provenienti dai principali Paesi Target per il vino italiano all’estero.
Richiedi l’iscrizione e entro 30 giorni ricevi un primo incontro con un importatore coerente con le tue richieste, da incontrare online comodamente dal tuo ufficio, all’interno della chat room della piattaforma.
Uno spazio virtuale brandizzato, con possibilità di condividere materiali informativi e commerciali in tutta sicurezza, e siglare la vendita delle referenze con il supporto facoltativo di un consulente Elledue.