
Finita la fiera (fisica o digitale), concluse le trattative e presi nuovi contatti commerciali è il momento di passare all’azione. Spedire le campionature agli importatori di maggiore interesse rappresenta solitamente un primo e delicato passaggio.
Le regole per spedire bevande alcoliche variano di Paese in Paese, e prevedono passaggi alla dogana più o meno lunghi in base alla documentazione da espletare. Inoltre, e da non sottovalutare, a variare è l’applicazione o meno di IVA sul valore della spedizione da parte dello Stato Italiano, nonché le normative per l’introduzione, l’etichettatura e il confezionamento di bevande alcoliche previste nel Paese di interesse.
Vediamo di fare chiarezza e qualche soluzione per risparmiare, tagliando le spese dove possibile.
Invio di campionature gratuite in Europa
Spedire vino in Europa è ovviamente più semplice rispetto ad un invio intercontinentale. In questo caso, però, è bene ricordare che alcuni Paesi, come la Svizzera e – tra poco – anche la Gran Bretagna, pur adottando quasi in toto le direttive previste dall’Area Schengen potrebbero richiedere protocolli aggiuntivi.
Per l’invio di campionature in Europa, i produttori di vini italiani hanno sostanzialmente due opportunità:
- Cessione gratuita di campioni di “modico valore”
esente IVA e specificatamente contrassegnata; - Cessione a titolo gratuito di quantitativi maggiori
che prevede l’invio di colli di valore commerciale più alto, in questo caso soggetti a IVA.
In entrambi i casi vale l’obbligo di espletare le specifiche formalità doganali previste nel Paese di importazione circa l’ingresso di bevande alcoliche e quelle relative ai codici di accisa esteri.
Inoltre, le spedizioni di campionature in Paesi UE è regolamentata in Italia in fede all’articolo 41, comma 2, lettera c, del DL 331/1993 (meglio noto come “trasferimento di stock”), che fa riferimento al trasporto di oli minerali, bevande alcoliche e tabacco fuori dai confini nazionali.
Invio di campionature gratuite fuori dall’Europa
In questo caso, ovviamente, è necessario far riferimento alle normative previste nel Paese di destino, che possono prevedere obblighi specifici.
È il caso, per esempio, del Canada, dove l’invio di campionature deve essere espletata su esplicita richiesta dell’importatore al quale sono destinate, nelle modalità da esso/a comunicate.
In ogni caso, come accade per l’export di prodotti destinati alla vendita, è bene tenere a mente che l’agenzia doganale potrebbe trattenere uno o più bottiglie contenute nei colli per eseguire analisi di conformità del prodotto, ai sensi delle leggi vigenti.
Imballo delle campionature
Sulla questione degli imballi, specie per le esportazioni extra – UE, esistono linee guida relative ai materiali e al trasporto dei prodotti. È il caso dell’export di vino negli USA, dove il trasporto su pallet in legno prevede l’obbligo di fumigazione preventiva all’imbarco, onde evitare l’ingresso di parassiti o altri organismi pericolosi per l’ecosistema locale.
In questo senso, è sempre bene verificare preventivamente le direttive circa il transito di prodotti attraverso la dogana del Paese Target selezionato per l’export dei propri vini. Una strategia che permetterà di individuare i materiali più idonei, e meno onerosi, conformi alla packaging list richiesta dalla nazione di destino.
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