
Il mercato asiatico ha iniziato a risollevarsi dopo la dura battuta d’arresto causata dallo scoppio dell’emergenza sanitaria. Da secondo Paese al mondo per valore di importazioni di vino italiano, dopo gli Stati Uniti, all’inizio del 2020 la Cina era drasticamente scesa nelle ultimissime posizioni in classifica.
La ripartenza per l’Impero del Dragone rappresenta una sfida seguita ormai da tutto il resto del mondo. Da un lato, a causa del ruolo fondamentale ricoperto dal Paese nelle economie internazionali ma, dall’altro, anche per via della fortissima crescita tecnologica alla quale il resto d’Occidente guarda sempre con interesse. In questo scenario, il vino costituisce un perfetto indicatore dei consumi nazionali, in grado di riflettere lo stato della ripresa sia dei poli economici di prima fascia, come Shangai e Hong Kong, sia di quelli meno conosciuti ma allo stesso tempo densamente popolati.
Nel 2020, a causa della Pandemia, l’Italia del vino ha perso complessivamente circa 40 milioni di euro in valore di importazione in Cina, rispetto al 2019. Un dato “confortante”, se paragonato a quelli di altri importanti player presenti sul mercato, come Francia (200 milioni circa), Cile (100 milioni) e Australia (100 milioni). Per quest’ultima, in particolare, con la fine del 2020 è iniziato un nuovo anno nero. Le politiche antidumping recentemente approvate da Pechino, hanno fatto crollare le transazioni dei vini australiani del 98%, portandole ad appena 4 milioni di euro e decretando, in pratica, una provvisoria scomparsa del Paese dalla piazza.
Un fattore che certamente favorirà gli altri competitor, tra cui l’Italia, che si preparano a colmare la voragine innescata dallo stop ai vini australiani.
Vendere vino in Cina: come iniziare
La Cina non è un Paese culturalmente legato al vino, ma da ormai diversi anni ha iniziato ad apprezzarlo. Va da se che la popolazione debba ancora costruirsi una solida cultura ed alfabetizzazione in materia. Un gap che, va detto, i cinesi stanno colmando molto velocemente e in modo capillare, soprattutto grazie alla tecnologia.
Spopolano le degustazioni, la formazione per sommeliering, le transazioni online e i consumi al bancone e al tavolo. Un incremento che ha portato gli stessi cinesi a valutare l’avvio di una produzione nazionale di vino, oggi concentrata nella regione di Ningxia.
Tuttavia, il vino italiano rappresenta un prodotto gettonato e di prestigio, considerato soprattutto in fascia medio – alta. Il posizionamento del segmento italiano, come quello francese, è quindi particolarmente legato a canali dedicati, come quello della ristorazione, delle enoteche e di e-store specializzati. Se sei un produttore interessato a vendere i tuoi vini in Cina ecco cinque consigli utili per iniziare cogliendo le opportunità offerte dal mercato.
1 – Gioca sul valore
Come detto, il successo del vino italiano in Cina è strettamente legato al prestigio del brand made in Italy. Questo non significa che basta presentarsi come un qualsiasi “produttore italiano” per ottenere una posizione sul mercato. È, invece, obbligatorio lavorare su reali punti di forza in grado di distinguere le proprie etichette dal resto delle referenze presenti sulla piazza.
Un aspetto fondamentale per dare riconoscibilità al prodotto, incrementarne valore e desiderio e aumentare la redditività.
2 – Posizionati online
La Cina è tra i Paesi più informatizzati e innovativi sotto il punto di vista tecnologico. Negli ultimi anni, il Paese sta concretamente stravolgendo il concetto di vendita e promozione online, con strategie dirompenti completamente diverse rispetto a quelle occidentali, e molto più pervasive.
Pensare di vendere vino in Cina senza investire nel digitale è pura follia. Dalla comunicazione con importatori e operatori di settore fino alla vendita al dettaglio, il mercato cinese è oggi quasi esclusivamente organizzato sul web.
Gli stessi influencer cinesi hanno un peso mediatico molto più profondo rispetto a quello al quale da occidentali potremmo essere abituati. È stato stimato che il 10% dei professionisti del web cinesi sia in grado di condizionare gli acquisti del 90% della popolazione. Non a caso, anche grazie all’operato di influencer specializzati sul tema, è ormai convinzione comune anche in Cina che un bicchiere di vino al giorno sia un toccasana per il fisico. Una tesi avvalorata persino da diversi studi di settore condotti dalle università locali.
Menzione speciale è riservata a WeChat, il principale social network cinese, strumento sicuramente di supporto nello sviluppo di una strategia di export (anche se strettamente legata al canale retail).
3 – Rispetta le festività
Essendo ancora culturalmente considerato un bene di lusso o per occasioni speciali, il vino in Cina viene particolarmente considerato quale prodotto da regalare, specie durante le festività. Non mancano, per questo, campagne di product placement da parte di player internazionali.
Lo scorso anno, l’Italia del vino ne ha lanciata una propria denominata “I Love Italy”, orientata a questo scopo, così come la celebre cantine francese Lafite ha investito in una grande operazione di embedded marketing, promuovendo i suoi vini all’interno di popolari sitcom cinesi e spingendo in questo modo molti consumatori a scegliere i suoi prodotti come regalo perfetto in occasione delle festività.
4 – Scegli la piazza più idonea per i tuoi prodotti
Sono molte e anche diverse tra loro le più importanti città cinesi per importazione di vini. Tra queste, la più popolare per il vino italiano è senza dubbio Chengdu, dove ogni anno si tiene anche un’edizione orientale del Vinitaly organizzata da VeronaFiere. Si continua con Shenzhen e il suo “Wine to Asia“, con l’”Interwine” di Guangzhou, il “QWine Expo” di Qingtian e, naturalmente, Shangai.
Ogni polo d’attrazione ha propri interessi in termini di varietà, fasce prezzo, canali di riferimento e esigenze di importatori, mediatori multicanale o specializzati o privati venditori. Capire quali sono le piazze più interessanti e in linea per una cantina costituisce un primo importante passo per l’apertura di una nuovo mercato in Cina.
5 – Trova gli importatori
Facile a dirsi, ma oggi anche a farsi: con Wine Business Hub puoi trovare online importatori da tutto il mondo alla ricerca di vino italiano.
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