
Facciamo una premessa: in questo articolo affronteremo una questione spinosa. Se sei un produttore di vini e, soprattutto, se segui questo blog, saprai certamente quanto l’export rappresenti oggi una grande (se non la più alta) percentuale del business di una cantina.
Se non è così, stai sbagliando qualcosa. Questo qualcosa potrebbe, forse, essere costituito da un disallineamento dei tuoi prodotti rispetto al canale di vendita migliore per loro (un vino perfetto la ristorazione che stai, invece, cercando di piazzare con scarsi risultati nella GDO, o viceversa), contatti poco remunerativi, mercati esteri fuori dal tuo target, e così via.
Comprendere queste dinamiche significa restare costantemente aggiornato sui mercati e le loro variazioni. Capire dove investire e come, in quali canali e con quali prodotti (GDO, HoReCa, enoteche, e ancora sfusi, imbottigliati, bianchi, rossi, riserve, vini giovani di bassa o alta fascia prezzo). Tutt’altro che scontato, specie se il lavoro in cantina assorbe la gran parte del tempo a tua disposizione.
Gestire un’azienda in Italia è diventato quasi eroico, ma anche i supereroi hanno sempre una loro “spalla” a sostenerli. Per ciò che concerne la vendita di vino all’estero, questo alleato è senza dubbio un export manager.
Cosa fa un Wine Export Manager
È una figura in grado di intuire quali siano i mercati più interessanti del momento per le tue etichette, di gestire rapporti e condizioni contrattuali con gli importatori, monitorando allo stesso tempo la logistica, gli aspetti burocratici e i “chiari di luna” di questo aspetto del lavoro. Più di tutto, aspetto fondamentale è anche quello di saper trovare importatori interessati ai tuoi vini.
Quelli, cioè, non solo alla ricerca di prodotti nella tua disponibilità, ma operanti nel mercato migliore per te.
Anche grazie al lavoro di questi professionisti, nei primi 6 mesi del 2020 l’Italia del vino ha saputo reggere in modo egregio l’impatto con la pandemia di Coronavirus. Lievemente in perdita, certo, rispetto all’anno precedente (-4% sul totale 2019), ma poteva andare molto peggio. Sintomo che, per molte cantine, la figura dell’export manager abbia rappresentato molto più di un semplice consulente.
Quanto costa e come trovare un export manager
E qui veniamo al nodo gordiano. Ogni giorno, nel nostro lavoro, incontriamo produttori di vino interessati a vendere le proprie etichette all’estero, ma tutte con una grande (e giustificata) preoccupazione: come faccio a permettermi un professionista che mi aiuti a farlo?
Ognuno si ingegna come può, tra contratti con agenzie, collaborazioni in partita iva, assunzioni e chi più ne ha più ne metta. Non esiste un modo giusto o più conveniente per farlo. Esistono solo buoni e cattivi professionisti.
Persone in grado di dare il massimo per la tua azienda e portare risultati e altri in grado solo di promettere. La questione principale resta come sceglierli, quanto ricompensarli e come far fronte a tutta la serie di comprensibili dubbi che subentrano in questi casi:
Sarà bravo? Mi serve davvero? Posso fidarmi? Quanto mi costa? Avrò spese aggiuntive da coprire, come viaggi di rappresentanza, logistica di campionature, mediazioni linguistiche e simili?
Domande legittime, per le quali ti proponiamo una soluzione rapida.
Vendi vino all’estero in modo più semplice con Wine Business Hub
Per vendere i tuoi vini all’estero puoi scegliere o meno di inserire un professionista dell’export nella tua squadra, ma per ottenere risultati sicuri affidati a Wine Business Hub: la prima piattaforma in Italia per selezionare, incontrare e discutere condizioni commerciali con importatori provenienti da tutto il mondo.
Una chat room sicura, intuitiva e brandizzata, sviluppata dagli esperti di ElleDue, un team di exporter professionisti con oltre dieci anni di esperienza nella vendita di vino italiano all’estero.
A seguito dell’emergenza Covid ci siamo chiesti se esistesse un modo più semplice e conveniente per garantire alle cantine partner della nostra agenzia l’incontro con importatori internazionali alla ricerca di vino italiano. Abbiamo scelto di investire nel digitale, mettendo a disposizione la nostra solida rete di importatori, maturata in anni di lavoro nel settore, per rivoluzionare il concetto di BtoB.
Un canale studiato per abbattere costi di partecipazione a fiere ed eventi, spese di logistica e trasporto di campionature, traduzione e ogni altro investimento che non fosse indispensabile per vendere vino. Il risultato è stato strabiliante: una piattaforma che permette alle cantine di incontrare solo importatori davvero interessati al loro prodotto (non ci credi? Scopri le nostre Call4Wine!), gestendo autonomamente l’intera transazione, con il supporto facoltativo di un consulente della nostra agenzia in caso di difficoltà.
In questo modo, sai quanto spendi e hai sempre un risultato garantito, il tutto comodamente dalla tua azienda, senza più obbligo di viaggi e trasporto di campionature.
Scopri ora le potenzialità di Wine Business Hub e scrivici per avere senza impegno maggiori informazioni sui nostri servizi.