
Nell’era dei social network, la comunicazione ha assunto una rilevanza ancora più fondamentale rispetto al passato. Questo vale in ogni campo, compreso il marketing del vino, dove ad essere premiate sono le cantine in grado di affermare il proprio brand attraverso strategie multicanale e originali.
È il caso, per esempio, di chi ha scelto una propria vetrina social di riferimento, attraverso la quale interloquire direttamente con il pubblico, acquisendone sempre di nuovo. Di chi, invece, ha preferito dedicarsi ad un target B2B, con promozioni e tagli comunicativi rivolti a professionisti e importatori.
Chi, infine, applica strategie sui propri canali di riferimento, come degustazioni indirizzate o in collaborazione con ristoratori e professionisti Horeca, turismo esperenziale per professionisti e giornalisti enologici o collaborazioni con influencer, italiani o stranieri.
Quando si parla di marketing del vino, molto spesso le soluzione proposte sono quelle più comuni, assodate e di difficile costruzione per un produttore di vini che nella vita, ovviamente, si occupa di tutt’altro.
“Crea una newsletter per inviare mail ai tuoi clienti!”
Bello, ma come farai a fare lead? Come la realizzerai graficamente? Quali contenuti produrrai sistematicamente per dargli continuità?
“Crea un e-commerce sul tuo sito!”
Perfetto, e poi? I prodotti non si vendono da soli. Chi si occupa della logistica? In quanto tempo riuscirai a rientrare nell’investimento? Come acquisirai visite sul sito?
“Comunica sui social network!”
Ovvio, ma come e, soprattutto, quando? L’impegno di chi lavora in cantina non è compatibile con quello di chi si occupa di elaborare e programmare piani editoriali.
Vediamo allora 10 idee semplici o comunque pratiche per incrementare la popolarità dei tuoi vini, per strategie di wine marketing un po’ fuori dalle righe.
1 – Organizzare degustazioni
I tasting sono un ottimo strumento per far conoscere i tuoi prodotti, ma vanno pensati nel modo giusto. Esistono degustazioni rivolte al pubblico consumer, a professionisti e operatori del settore, distributori, importatori, ristoratori e così via.
Ognuno di questi format necessita di un linguaggio e di un’organizzazione differente.
Per il pubblico, per esempio, è possibile pensare a degustazioni all’interno di punti vendita, iniziative cittadine, in collaborazione con ristoranti o anche online, in ottica formativa ma anche divertente. Per professionisti, invece, meglio concentrarsi nelle sedi opportune come fiere, cantina, eventi dedicati o, anche qui, sul web, con soluzioni semplici e innovative come Wine Business Hub.
2 – Social network per vendere vino: si o no?
Abbiamo già affrontato la questione in altri articoli del blog, ma torniamo brevemente sull’argomento, ribadendo quanto detto in passato: no, i social network non servono a vendere vino. O meglio, non a farlo direttamente.
Chi proverà a convincerti del contrario (perché magari in altri settori l’e-commerce su Instagram o su Facebook funziona bene) non ha minimamente idea del numero di transazioni di cui ha bisogno una cantina per fare marginalità.
Arrotondare con la vendita di qualche sporadica bottiglia online non ha sicuramente grande appeal per un produttore, che ha ben altre necessità in termini di volumi. E allora a cosa servono i social? A fare branding e, in questo, sono insuperabili.
Pensa a come utilizzarli per fare product placement o promuovere il nome della tua cantina, attraverso una comunicazione in grado di rispecchiare quelli che sono i tuoi valori, il tuo linguaggio, i tuoi tratti distintivi.
3 – Esperienze in cantina: oltre la visita c’è di più
È stata definita storyliving, la nuova frontiera dell’enoturismo che oltrepassa il canonico format didattico visita + degustazione e offre un’esperienza molto più immersiva al visitatore.
Giornate in vendemmia, degustazione con pic-nic nel vigneto, esperienza in cantina: offrire al pubblico la possibilità di “entrare” all’interno dell’azienda, acquisendo nozioni interessanti e in modo coinvolgente, costituisce una proposta innovativa e sempre più gettonata.
Format validi anche per professionisti, in ottica B2B.
4 – Collaborazioni cantina – ristoranti
Nel delicato momento in cui versa l’economica del settore ricettivo, partnership di questo tipo significano molto per cantine con l’obiettivo di guadagnare terreno nel mondo della ristorazione. Avviare una partnership può significare anche solo organizzare una semplice degustazione all’interno di un ristorante, fuori dagli orari di apertura.
Una iniziativa che non condiziona il lavoro del ristoratore, ma offre la possibilità di avvicinare nuovo pubblico al suo locale e ai tuoi prodotti. Se hai bisogno di consigli su come condurre una degustazione, ecco qui 5 errori da non fare.
5 – B2B e formazione online
Una degustazione può “velatamente” passare anche attraverso un format di formazione. Se scegli di lanciare, per esempio, un semplice webinar sulle tecniche di produzione del tuo vino o un focus su un vitigno particolare, puoi facilmente abbinarci la degustazione del tuo prodotto.
Il difficile è trovare il pubblico adatto, opportunamente scremato e selezionato tra importatori internazionali o nazionali, operatori di settore o altri professionisti. Come farlo? Inizia da qui.
6 – Crea un ufficio stampa
Nel mondo del vino italiano c’è chi ha ottenuto ottimi risultati facendo “parlare di sé” su testate specializzate di settore e quotidiani nazionali. Come? Promuovendo le proprie iniziative attraverso un efficace ufficio stampa.
Comunicati stampa, contatti con giornalisti di settore, passaggi in radio, interviste online, iniziative originali rappresentano strategie ideali per generare un sempre crescente buzz mediatico attorno ai tuoi prodotti.
7 – Rivolgiti ad influencer
Forse ti è venuta l’orticaria solo a leggere quella parola, ma ti invitiamo a fermarti un attimo per riflettere bene su quello che, forse, è solo un pregiudizio. Il lavoro degli influencer in Italia è sottovalutato, diciamolo pure, eppure costituisce una realtà affermata e molto diffusa. Siamo soliti pensare a questa nuova figura come ad un gruppo di fannulloni, un po’ “choosy” e approfittatori, ma il loro livello di coinvolgimento è oggi impossibile da ignorare.
Ovviamente, quando parliamo di influencer che ci interessano non intendiamo necessariamente i “Ferragnez”, ma di professionisti del vino con un buon seguito online, in grado di promuovere i prodotti ad un pubblico già targetizzato. Come questi.
Stesso discorso per gli influencer esteri, dove il vino italiano è ancora alle prese con un necessario lavoro di alfabetizzazione del pubblico in merito a varietà, zone di produzione e caratteristiche organolettiche. Un lavoro che gli influencer del vino stranieri svolgono già autonomamente per loro tornaconto (di follower e visualizzazioni).
8 – Rivolgiti a professionisti della comunicazione
Gestire in toto produzione, vendita e promozione non è una buona idea. Non è impossibile, ma è meglio restare concentrati sul lavoro in cantina e lasciare il marketing a professionisti di questo settore.
Social media manager, videomaker, fotografi, addetti stampa, “facilitatori”: chiedere un aiuto può rappresentare un impegno a livello economico, ma se ottiene risultato sarà ampiamente ripagato.
9 – Dai al pubblico nuovi motivi per scegliere il tuo vino
Nell’attuale storytelling del vino, il succo della comunicazione del prodotto è quasi sempre incentrato sul prestigio, sull’autenticità, sul legame con il territorio. In sostanza, sul fatto che il vino sia “buono” e, almeno questo, dovrebbe essere assodato!
Variare il livello di comunicazione significa provare ad elaborare discorsi nuovi, originali e potenzialmente più interessanti per il pubblico. I tuoi vini, per esempio, potrebbero essere particolarmente indicati per una ricetta in particolare, per una gita fuori porta (magari perché da servire a temperatura ambiente), per essere regalati, grazie ad un’etichetta o confezione di design, e così via.
Premia i tuoi clienti più fedeli con sconti e promozioni riservate. Dai loro un motivo per continuare ad acquistare i tuoi prodotti, per scegliere i tuoi vini al ristorante, berli a tavola quotidianamente, regalarli o parlarne ad amici.
Offri di più al pubblico, distinguiti per renderti visibile, incentiva l’acquisto.
10 – Resta sul pezzo
Nel mondo della comunicazione, i primi a muoversi sono sempre i più premiati. Questo vale in generale come nello specifico, è ancora di più online. Quando viene lanciata una nuova app, un portale per vendere vini online, la nuova funzionalità di un social network è sempre il momento migliore per sperimentarlo.
Lo sa bene chi, già nei primi mesi dello scorso lockdown ha provato Wine Business Hub per vendere vino all’estero ad importatori internazionali di tutto il mondo.
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